SPAGNA

Maria Josefa parte per Villena nel 1914. Ha il grande desiderio di farsi santa come Teresa d’Avila. Diventa suora tra le Figlie del Calvario, unificate poi alle Missionarie Clarettiane. Ma la sua strada non è ancora questa.
È la notte di Natale del 1930, a Madrid. Il buon Gesù le chiede di dare vita a un’Associazione Civile perché la guerra è alle porte. Sono povere, ma felici e piene di Spirito. Si chiameranno Ancelle dell’Amore Misericordioso.
Apre molti collegi aiutata dalle sue Ancelle e da Maria Pilar de Arratia per accogliere i beni più cari a Gesù: i bambini poveri. Tutte insieme vogliono dare loro un’istruzione, condividere il medesimo cibo e, attraverso le cure materne, fare famiglia.

“Il buon Gesù mi ha fatto vedere la necessità che ho di conoscere bene me stessa e di conoscere bene Lui.
E mi ha promesso che, se io non la ostacolo, questa unione crescerà senza cessare”.
“Dio non vuole né permette alcuna cosa che non sia il nostro bene. Tutto viene dalla mano di Dio, nostro Padre, che è degno di essere amato sia quando permette il dolore che quando manda la gioia”.

COLLEVALENZA

Madre Speranza arriva a Collevalenza il 18 agosto 1951. Gesù la vuole qui, in un luogo dove, all’inizio, non si rassegna a stare. Ancelle e Figli muovono i primi passi e si aiutano tra loro. Si realizza un sogno tanto atteso: la famiglia religiosa dell’Amore Misericordioso.
E il buon Gesù le chiede il primo Santuario al mondo dedicato al suo Amore Misericordioso. È bello, imponente e semplice, degno della gloria di Dio. Qui incontra tanti pellegrini in cerca di consolazione e di un Padre che perdona, dimentica e non tiene in conto.
Gesù desidera anche far scavare un pozzo sulla cima di una collina. Sembra un’impresa quasi impossibile. È il 1960. Fra tante difficoltà e con profonda fede, le trivelle raggiungono l’acqua. È così bello vedere sgorgare l’Acqua dell’Amore Misericordioso.
Madre Speranza per oltre trent’anni accoglie ragazzi nel seminario e ragazze nel laboratorio di maglieria, poveri e ricchi, famiglie e sacerdoti, malati nel corpo e nello spirito. In questo roccolo voluto da Gesù lei rappresenta il flauto per attirare tutti a Lui.

“Beata Collevalenza! Ha avuto la grazia di essere la sede e il centro del roccolo. In questo paese sperduto, verranno da tutte le parti del mondo perché qui li attende il Signore, l’Amore Misericordioso”.

BEATIFICAZIONE

L’otto febbraio 1983 Madre Speranza saluta i suoi figli salendo al cielo e raggiungendo il buon Gesù con cui ha dialogato tutta la vita.
Il suo corpo, come aveva sempre desiderato, riposa nella cripta del Santuario. Viene beatificata a Collevalenza il 31 maggio 2014.

"Figli miei, fatevi santi, perché in Cielo non voglio stare sola, ma circondata da tutti voi!"

FIRMA Madre Speranza

Legato a Madre Speranza esiste un patrimonio inestimabile di corrispondenza, fotografie e materiali che riconducono a lei.
È incalcolabile il numero di lettere che i pellegrini hanno scritto alla Madre.
Tutto questo è custodito in un archivio sapientemente organizzato e curato da padre Mario Gialletti con l’aiuto di suor Consuelo García.

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